Corona di Delizie è il nome con cui vengono indicate le Residenze Reali che circondano Torino ed il nome suggerisce subito una suggestione che l’esperienza non delude. Il Piemonte custodisce un vasto patrimonio di dimore storiche, testimonianza della sua storia e dell’amore per l'arte delle sue genti. Dai castelli medievali alle residenze reali, alle ville liberty, l’intero territorio è costellato di edifici di grande interesse, spesso aperti al pubblico ed utilizzabili per eventi.

 

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Palazzina di Caccia di Stupinigi

La Palazzina di Caccia di Stupinigi fu costruita su progetto di Juvarra come residenza venatoria voluta dal re Vittorio Amedeo II che divenne in seguito dimora estiva dei reali. È sede del Museo di Arte e Ammobiliamento che ospita mobili, dipinti e oggetti di grandissima qualità provenienti sia dagli arredi originari della Palazzina, sia da altre Residenze sabaude.

Palazzina di Caccia di Stupinigi

La Palazzina di Caccia di Stupinigi fu costruita su progetto di Juvarra come residenza venatoria voluta dal re Vittorio Amedeo II che divenne in seguito dimora estiva dei reali. È sede del Museo di Arte e Ammobiliamento che ospita mobili, dipinti e oggetti di grandissima qualità provenienti sia dagli arredi originari della Palazzina, sia da altre Residenze sabaude.

Palazzo Reale di Torino

La costruzione secentesca fu residenza dei duchi di Savoia, dei Re di Sardegna e dei Re d'Italia fino al 1865 e venne più volte rimaneggiata e ampliata; conserva il segno degli interventi degli artisti più significativi che operarono a Torino. Sono visitabili gli appartamenti reali riccamente decorati e arredati dal XVII al XX secolo che documentano l'evoluzione del gusto dei sovrani sabaudi e conservano non soltanto mobili ma anche orologi, porcellane e argenti.

Palazzo Reale di Torino

La costruzione secentesca fu residenza dei duchi di Savoia, dei Re di Sardegna e dei Re d'Italia fino al 1865 e venne più volte rimaneggiata e ampliata; conserva il segno degli interventi degli artisti più significativi che operarono a Torino. Sono visitabili gli appartamenti reali riccamente decorati e arredati dal XVII al XX secolo che documentano l'evoluzione del gusto dei sovrani sabaudi e conservano non soltanto mobili ma anche orologi, porcellane e argenti.

Palazzo Madama

L'edificio riassume in sé tutta la storia della città di Torino: da porta romana si trasforma nel medioevo in un fortilizio, e nel Quattrocento diventa il castello degli Acaja, con quattro torri angolari. Come residenza delle Madame Reali, Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, prende la forma di una reggia barocca. Nell'Ottocento assume il nome di Palazzo Madama in ricordo della residenza delle Madame Reali, e per volontà di Carlo Alberto diviene sede della Regia Pinacoteca e del primo Senato del Regno.

Palazzo Madama

L'edificio riassume in sé tutta la storia della città di Torino: da porta romana si trasforma nel medioevo in un fortilizio, e nel Quattrocento diventa il castello degli Acaja, con quattro torri angolari. Come residenza delle Madame Reali, Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, prende la forma di una reggia barocca. Nell'Ottocento assume il nome di Palazzo Madama in ricordo della residenza delle Madame Reali, e per volontà di Carlo Alberto diviene sede della Regia Pinacoteca e del primo Senato del Regno.

Reggia di Venaria Reale

Il complesso della Reggia di Venaria Reale, dichiarato dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità, è uno dei più grandi "contenitori" ambientali ed architettonici europei. La strepitosa qualità delle architetture della Reggia barocca ne fa uno dei più significativi esempi della magnificenza dell'architettura e dell'arte del XVII e XVIII secolo. Una bellezza tale che il Re di Francia Luigi XVI ordinò che gli architetti francesi lo emulassero nella realizzazione della Residenza di Versailles.

Castello del Valentino

Nel 1620, Cristina di Francia decise che il Castello sarebbe stata la sua residenza e così avvenne quando, nel 1630, divenne Duchessa di Savoia. Notevole il monumentale accesso ad Ovest con lo scalone a doppia rampa che, attraverso la loggia, da' accesso alla Sala d'Onore con decorazioni ispirate all'esaltazione del casato sabaudo. Appartamenti e stanze dell'immensa residenza sono caratterizzati da decorazioni, stucchi, affreschi di grande pregio artistico e simbolico.

Castello di Moncalieri

Il castello risale agli inizi del XIII secolo e passò ai Savoia nella seconda metà del Quattrocento. Fu completamente ricostruito a partire dall'inizio del XVII secolo, ad opera di grandi architetti quali Carlo di Castellamonte, Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri, e i lavori si conclusero solo alla metà dell'Ottocento. All'interno si visitano gli appartamenti reali, ancora arredati, di Vittorio Emanuele II, della moglie Maria Adelaide, della principessa Maria Letizia e la stanza del Proclama di Moncalieri (1849).

Palazzo Carignano

L'edificio, costruito a partire dal 1679, è una delle più sontuose e architettonicamente pregevoli tra le residenze sabaude recentemente dichiarate dall'UNESCO "patrimonio dell'Umanità". Costruito in mattoni a vista, è costituito da un corpo ellittico da cui si snodano due ali laterali che racchiudono il cortile. Particolarmente interessante dal punto di vista architettonico è la facciata, originale rispetto alla linearità degli edifici torinesi dell'epoca. Nel 1848 l'edificio è destinato a sede della Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino ed oggi ospita il Museo Nazionale del Risorgimento

Villa della Regina

Un tempo completamente contornata da vigne, sorge sopra la chiesa della Gran Madre in asse con Piazza Vittorio Veneto. Ha un ricchissimo scalone d'ingresso, un grande salone centrale, i gabinetti cinesi, ampie e sontuose stanze oltre ai bellissimi giardini. Il nome deriva dalla predilezione per questa villa da parte della regina Maria Antonia di Borbone.

Villa della Regina

Un tempo completamente contornata da vigne, sorge sopra la chiesa della Gran Madre in asse con Piazza Vittorio Veneto. Ha un ricchissimo scalone d'ingresso, un grande salone centrale, i gabinetti cinesi, ampie e sontuose stanze oltre ai bellissimi giardini. Il nome deriva dalla predilezione per questa villa da parte della regina Maria Antonia di Borbone.

Castello di Pollenzo

Il castello, di origini trecentesche, fu nel 1832 al centro di un'imponente opera di pianificazione voluta da Carlo Alberto. Dopo la bonifica dei terreni insalubri che circondavano l'antico insediamento di Pollenzo sul Tanaro, il re creò qui la la prima Associazione Agraria con vigneti e cantine con lo scopo di assicurare la buona qualità dei prodotti. L'intero borgo e in particolare il castello furono ristrutturati secondo il gusto neogotico, allora in voga.

Castello di Rivoli

Sorto sui ruderi di un castello medievale del secolo XI il Castello di Rivoli fu riedificato da Emanuele Filiberto per diventare residenza della casa Sabauda. Dopo vari rimaneggiamenti degli architetti Ascanio Vitozzi e Carlo e Amedeo di Castellamonte la direzione passò a Filippo Juvarra, ma il grandioso progetto d'ampliamento che doveva farne una splendida reggia di rappresentanza dovette essere interrotto a causa dell'occupazione napoleonica. Dal 1984 il castello è sede del Museo d'Arte Contemporanea, una delle principali istituzioni del suo genere in Europa.

Castello di Racconigi

Dimora estiva prediletta da Carlo Alberto, appartenne al ramo dei Savoia - Carignano che nel 1876 affidarono la ristrutturazione al Guarini. L'appartamento di Parata era destinato ai personaggi di corte e ai ministri; pregevoli l'ampio Salone d'Ercole, con i sei gruppi scultorei inseriti nelle nicchie, la Sala di Diana, l'esotico Appartamento Cinese, Il Gabinetto di Apollo dedicato ai poeti e ai drammaturghi, il Gabinetto Etrusco che prende a tema la cultura etrusca e greca. Il castello fu abitato ininterrottamente per quattro secoli, ospitò eventi ufficiali, visite di stato, e nel 1904 vi nacque Umberto II.

Castello Ducale di Agliè

Il castello, di origini medievali, fu trasformato alla metà del Seicento dal conte letterato Filippo San Martino d'Agliè in dimora signorile, affidando i lavori a Carlo di Castellamonte. La residenza venne acquisita dai Savoia nel 1764 e ricostruita su progetto di Ignazio Birago di Borgaro. Abbandonato in seguito all’invasione napoleonica, il castello di Agliè tornò a rifiorire nell’Ottocento, per volere di re Carlo Felice che lo elesse a sua residenza di villeggiatura preferita assieme al castello di Govone.

Castello Ducale di Agliè

Il castello conta oltre 300 stanze, riccamente decorate e arredate, come il salone da ballo con affreschi del Seicento, il salone d'ingresso con stucchi settecenteschi. All'interno trovano posto la quadreria e una preziosa collezione di reperti archeologici. L'edificio è circondato da un grande parco con giardini all'inglese e all'italiana; all'ingresso una bella fontana con statue settecentesche.