Foto-grafia di una città

20 foto di Michele D’Ottavio

di Elena Carmagnani

Questo inserto illustrativo vive in relativa autonomia rispetto ai saggi che costituiscono il catalogo della mostra ma allo stesso tempo ne intreccia alcuni dei temi portanti. Esso dipana il filo di un possibile percorso attraverso i quattro luoghi che la mostra mette in scena e che essa assume come rappresentativi (luoghi archetipi?) della “biografia” della città: architetture e spazi urbani, tracce fisiche dei cambiamenti che la società torinese ha vissuto dagli anni’80 ad oggi. Slittamenti di significati: una ex fabbrica che è centro commerciale, cinema multisala, pinacoteca, auditorium… Una fabbrica che diventa asilo nido, supermercato, show room, galleria d’arte… Un ex distretto industriale che non è ancora un quartiere… Un centro storico che si ridefinisce come distretto culturale…. Pezzi di città profondamente diversi ma che condividono un destino comune che queste foto, con grande forza, contribuiscono a svelare. Il basamento specchiante di un edificio che riflette sulle sue facce un angolo di città, una vetrina di abiti che è un quadro su cui si riflette una piazza storica, la facciata di un palazzo che imprigiona nella sua griglia frammenti riflessi e piccoli quadres de vie, una vetrina che sdoppia come un caleidoscopio un’immagine di città, una parete inclinata di vetri neri che riflette il marchio di una fabbrica che è anche un divano… Frammenti di città catturati nella dimensione della vetrina, superficie trasparente che, con un piccolo spostamento di sguardo, diventa riflettente. Luogo attrattore per eccellenza dove si concentrano sguardi e desideri, diaframma trasparente ma invalicabile, confine tra pubblico e privato. Ma soprattutto luogo simbolo del consumo, tema centrale di questi venti scatti che mettono in scena, con uno sguardo ironico e allo stesso tempo perturbante, una delle condizioni centrali dell’abitante della città contemporanea, il rischio di passare cioè dalla condizione di cittadino a quella di consumatore. I cittadini-consumatori che animano queste scene di città sembrano confinati al ruolo di comparse, sembrano presenze deboli, figure incerte e spaesate nella piazza San Carlo di recente pedonalizzata, fantasmi con i carrelli nelle gallerie del Lingotto, clienti un po’ a disagio negli spazi lounge del Mirafiori Motor Village, bambini addirittura assenti sulle Cinquecento giocattolo nell’asilo nido di Mirafiori. La vita, quella vera, sembra scorrere altrove.

Mirafiori

Lingotto

Spina 3

Centro storico